programma mensile

FEBBRAIO 2019 : il programma di Ezechiele a Lucca – Prime visioni, cinema ritrovato e il Caucaso

Suspiria di Luca Guadagnino

Martedì 5 febbraio 2019 ore 21.30
Cinema Astra – Prime visioni
COLD WAR
di Pawel Pawlikowski – Polonia/Francia, 2018 – 88′ con Tomasz Kot, Agata Kulesza
Premio per la miglior regia al Festival di Cannes, Miglior Film Europeo 2018, Candidato all’Oscar come miglior film straniero
Appassionata storia d’amore tra un uomo e una donna che si incontrano nella Polonia del dopoguerra ridotta in macerie. Provenendo da ambienti diversi e avendo temperamenti opposti, il loro rapporto è complicato, eppure sono fatalmente destinati ad appartenersi. Negli anni ’50, durante la Guerra Fredda, in Polonia, a Berlino, in Yugoslavia e a Parigi, la coppia si separa più volte per ragioni politiche, per difetti caratteriali o solo per sfortunate coincidenze: una storia d’amore impossibile in un’epoca difficile.
Dopo lo straziante Ida, un altro gioiello per Pawel Pawlikowski, che continua a indagare le ferite di un continente e di un secolo intero raccontando i mille ostacoli vissuti dalla storia d’amore fra i genitori. Si segue tutto d’un fiato, si sospira per l’empatia e si ispira per la meraviglia. Per non parlare delle lacrime. (Mauro Donzelli «Comingsoon.it»)

Mercoledì 6 febbraio 2019 ore 21.30
Auditorium Fondazione Banca del Monte
Il grande cinema del Caucaso
LE OMBRE DEGLI AVI DIMENTICATI
di Sergej Paradzanov – Urss (Armenia), 1964 – 97’ con Tatiana Bestayeva, Larisa Kadochnikova
Il giovane Ivan si innamora di Marichka, figlia dell’assassina di suo padre. Marichka, muore tragicamente e Ivan sposa Palagna, ma il suo pensiero è sempre rivolto a Marichka, così Palagna per riconquistare Ivan si rivolge alla stregoneria, subendo l’incantesimo dello stregone. Tratto dal racconto omonimo dello scrittore ucraino Mychajlo Kocjubinskyj, è il primo film che fa conoscere al mondo il talento ineguagliabile di Sergej Paradzanov, artista a tutto tondo nato in Armenia, attivo in Georgia e Ucraina, vittima dell’ottusità sovietica che volle punirne (con il carcere per il suo orientamento sessuale) la visionarietà svincolata da qualsiasi assoggettamento al realismo socialista. Il cinema di Paradzanov è unico al mondo, un’esperienza visiva che non si può descrivere, ma solo sperimentare. Fiaba, leggenda, straniamento, icone, pittura, collage, virtuosismo si mescolano per un’arte pura e indimenticabile.

Martedì 12 febbraio 2019 ore 19.15
Cinema Astra – Il cinema ritrovato
LADRI DI BICICLETTE
di Vittorio De Sica – Italia, 1948 – 93’
con Lamberto Maggiorani, Enzo Staiola
Premio Oscar miglior film straniero – Versione restaurata dalla Cineteca di Bologna
«Perché pescare avventure straordinarie quando ciò che passa sotto i nostri occhi e che succede ai più sprovveduti di noi è così pieno di una reale angoscia?» (Vittorio De Sica). Da divo brillante della commedia anni Trenta, De Sica si trasforma in maestro del cinema, tra i massimi protagonisti del neorealismo italiano. Ladri di biciclette è uno dei capolavori assoluti realizzati in coppia con Zavattini. Il quadro di miseria e di solidarietà umana dell’Italia del dopoguerra è condensato magistralmente nella storia di un attacchino cui viene rubata la bicicletta, unico mezzo di sostentamento per sé e la famiglia. André Bazin lo definì «il centro ideale attorno al quale orbitano le opere degli altri grandi registi del neorealismo». Assolutamente imperdibile!

Martedì 12 febbraio 2019 ore 21.30
Cinema Astra – Prime visioni
LONTANO DA QUI
di Sara Colangelo – Usa, 2018 – 96’
con Maggie Gyllenhaal, Gael Garcia Bernal
Premio miglior regia Sundance Film Festival
Lisa non è di per sé molto dotata, ma sa riconoscere il talento altrui e rimane folgorata da quello di un bambino dell’asilo nel quale insegna, Jimmy (Parker Sevak), che compone con disinvoltura poesie impressionanti. Lisa decide di proteggerlo da una società indifferente al suo talento e fa il possibile per educarlo, spingendosi però molto oltre i limiti della sua professione.
«Colangelo riesce, grazie a una regia attenta ed equilibrata, che non a caso è stata premiata al Sundance Film Festival, a mettersi in ascolto del personaggio e a farci capire, sentire e forse persino vivere la sua disperata ricerca di bellezza. Ma il confine tra bellezza e tristezza è molto sottile, tant’è vero che le due parole possono anche stare bene insieme, come fa notare ingenuamente il piccolo Jimmy alla maestra. E ’’la tristezza durerà per sempre’’ risponde lei, citando Vincent Van Gogh» (Linda Magnoni, «Cineforum»)

Mercoledì 13 febbraio 2019 ore 21.30
Auditorium Fondazione Banca del Monte
Il grande cinema del Caucaso
VODKA LEMON
di Hiner Saleem – Armenia/Francia, 2003 – 88’
con Romik Avinian, Lala Sarkissian – Premio San Marco al Festival di Venezia
Nel corso del film si svolgono linee narrative differenti, tutte a partire dal protagonista Hamo, che si mette in contatto coi figli, organizza il matrimonio della nipote e conosce Nina, da cui a sua volta si svolge la storia della figlia, la quale racconta alla madre di riuscire a mettere da parte un po’ di soldi suonando il pianoforte in un albergo e raccogliendo mance, celando così l’attività di prostituta che è ridotta a praticare per portare avanti la famiglia. Il film è rinchiuso all’interno di una struttura circolare: si apre con un letto che scorre in avanti, verso lo spettatore, e si chiude con un pianoforte che si allontana, diretto verso l’orizzonte. Diretto dal regista curdo Hiner Saleem, qui alla sua quarta esperienza, Vodka Lemon ci mostra l’Armenia in un’ottica alternante tra cruda realtà e favolistica felicità, comunque sempre racchiusa in un complessivo scenario di decadimento, testimoniato dalla costante presenza della neve, in attesa del disgelo.

Martedì 19 febbraio 2019 ore 21.15
Cinema Astra – Prime visioni
SUSPIRIA
di Luca Guadagnino – Italia/Usa, 2018 – 152’
con Dakota Johnson, Tilda Swinton, Mia Goth
Il Suspiria di Luca Guadagnino, alla nuova regia dopo il successo internazionale di Chiamami col tuo nome, è ambientato in Germania negli anni ’70 dove una ballerina americana si iscrive alla Tanz Akademie per seguire i suoi prestigiosi corsi di danza, ma quando inizieranno a scomparire alcune ragazze scoprirà che l’istituto, fondato dalla potente e malvagia strega, la Mater Suspiriorum, è una copertura per lo studio delle scienze occulte.
Dimentichiamo quasi tutto quello che sappiamo del film di Dario Argento. E dimentichiamo anche l’horror, perlomeno come viene tradizionalmente inteso. Certo, è da lì che Luca Guadagnino è partito, per realizzare qualcosa di completamente diverso: sia nell’estetica che nel contenuto. I “Sei atti e un epilogo” del Suspiria di Guadagnino parlano di storia, di Olocausto, di senso di colpa, di vergogna, e più di ogni altra cosa – come sempre in Guadagnino – parlano di amore. E, ovviamente, di donne e maternità. In equilibrio costante tra genere e arte, tra purezza e corruzione. (Federico Gironi, «Comingsoon.it»)

Mercoledì 20 febbraio 2019 ore 21.30
Auditorium Fondazione Banca del Monte
Il grande cinema del Caucaso
TANGERINES
di Zaza Urushadze – Estonia/Georgia, 2013 – 87’
con Misha Meskhi, Giorgi Nakashidze
ll film racconta la storia di Ivo, un estone anziano e solitario che, nonostante l’insorgere del conflitto georgiano-abcaso, ha deciso di non lasciare la propria casa e il proprio laboratorio di falegnameria in un piccolo villaggio dell’Abcasia. Ivo si trova a doversi prendere cura, con la saggezza di un vecchio padre, di due soldati feriti appartenenti agli opposti schieramenti. Una delle opere più toccanti del recente cinema georgiano che fa i conti con la propria storia recente, fatta di conflitti etnici scatenati dalla fine dell’urss e dall’insorgere delle mire espansionistiche dell’attuale Russia, ma che riesce a parlare al cuore degli spettatori di ogni latitudine. Giustamente candidato all’Oscar come miglior film straniero.

Martedì 26 febbraio 2019 ore 19.00
Cinema Astra – Prime visioni
LO SGUARDO DI ORSON WELLES
di Mark Cousins – GB, 2018 – 110’
Il film offre un’interpretazione visionaria della carriera, della vita, delle passioni, della politica e del potere di Welles, artista e showman tra i più versatili e innovativi del ventesimo secolo. Mark Cousins, grazie all’accesso esclusivo al materiale privato di Orson Welles, si domanda: «Possiamo raccontare la sua storia in maniera differente?». Il regista riesamina la biografia di Welles a partire dagli albori della sua carriera fino alle sue produzioni più recenti, attraverso le varie arti o attività da lui sperimentate nel corso della vita.

Martedì 26 febbraio 2019 ore 21.30
Cinema Astra – Prime visioni
UNA NOTTE DI 12 ANNI
di Álvaro Brechner – Spa/Arg, 2018 – 122’
con Antonio de la Torre, Chino Darín
Siamo nel 1973 e l’Uruguay è sotto il controllo di una dittatura militare. Una notte di autunno, tre prigionieri Tupamaro vengono portati via dalle loro celle nell’ambito di un’operazione militare segreta. L’ordine è chiaro: «Visto che non possiamo ammazzarli, li condurremo alla pazzia». I tre uomini resteranno in isolamento per 12 anni. Tra di loro c’è anche Pepe Mujica (Antonio de la Torre), futuro Presidente dell’Uruguay. Da una storia vera, di quelle che superano ogni immaginazione, Brechner trae un film che dalla forte passione civile e attento alle esigenze della Storia, ma che è capace di evadere con la forza del cinema dalle regole di un genere troppo stesso prigioniero di sé stesso. Notevole, e coraggioso, il punteggiare la vicenda di Mujica e compagni con momenti che giocano con l’assurdo, il grottesco e il ridicolo della dittatura militare, e non solo col suo orrore.

Mercoledì 27 febbraio 2019 ore 21.30
Auditorium Fondazione Banca del Monte
Il grande cinema del Caucaso
CORN ISLAND
di George Ovashvili – Georgia/Francia, 2014 – 100’
con Tamer Levent, Mariam Buturishvili
Il fiume Inguri segna il confine naturale tra la Georgia e la Repubblica di Abcasia. I secessionisti hanno reclamato questa porzione del paese, cacciando brutalmente i georgiani che la abitavano. Proprio lungo questa tormentata frontiera, in primavera, lo scioglimento del ghiaccio dà vita a piccole isole itineranti, che si fanno e si disfano a seconda delle stagioni e dei capricci della natura. Un vecchio contadino e sua nipote adolescente si installano in questa terra di nessuno, costruendo una precaria baracca di legno, per coltivarvi il necessario per sopravvivere al rigido inverno. Quando sull’isola compare un ribelle ferito, il già fragile equilibrio di questa insolita coppia si spezza pericolosamente.
Il ciclo della vita, la saggezza della terra contrapposta alla crudeltà della guerra, il rapporto tra uomo e natura sono tutti temi che questo film straordinario porta alla luce con lo stupore della vera poesia cinematografica, affidandosi al silenzio e alle cristalline immagini in Cinemascope che hanno valso alla pellicola un’altra meritoria candidatura all’Oscar.

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