Eventi del Cineforum I mercoledì di Ezechiele

La retrospettiva di MARZO è dedicata a Vittorio Storaro – Questa settimana REDS di Warren Beatty in versione originale

Mese di marzo con protagonista Vittorio Storaro, uno dei più grandi professionisti del cinema, direttore della fotografia o meglio Cinefotografo come lui stesso preferisce definirsi. A Storaro dedichiamo una retrospettiva di quattro film ed una introduzione a cura di Marco Vanelli, tra gli autori del libro Piani di luce – La cinematografia di Vittorio Storaro.

Mercoledì 7 marzo 2018 ore 21.30
Auditorium Fondazione Banca del Monte
Vittorio Storaro: piani di luce
LA VITA SENZA ZOE (ep. di NEW YORK STORIES)
di Francis Ford Coppola – Usa, 1989 – 40’ con Heather McComb, Talia Shire, Giancarlo Giannini
il film è preceduto dalla presentazione del libro
PIANI DI LUCE – LA CINEMATOGRAFIA DI VITTORIO STORARO
di Marco Vanelli e Giovanni M. Rossi (Edizioni ETS)
In oltre cinquant’anni di lavoro dietro o accanto alla macchina da presa, Vittorio Storaro (vincitore di tre premi Oscar per la fotografia) ha saputo sviluppare un metodo e una teoria che lo hanno portato a potersi definire a tutti gli effetti coautore del film. Grazie a lui la cinematografia, cioè l’arte di scrivere con la luce e con il movimento, è passata definitivamente dall’ambito tecnico a quello espressivo, e non c’è critico o spettatore che non se ne sia accorto di fronte a opere come Il conformista, Apocalypse Now o Reds. Così, parlare di luce naturale o artificiale, di suggestioni dei maestri della pittura o di valenza simbolica degli opposti (Giorno-Notte, Luce-Ombra, Maschile-Femminile) in relazione all’opera di Storaro diventa un modo per rileggere i film anche dal suo particolare punto di vista: il racconto per immagini e il racconto delle immagini.

«In La vita senza Zoe si trovano tutti i profumi di una New York evocata, i profumi stessi dell’adolescenza, le sue efflorescenze penetranti. Il film si sviluppa in una struttura chiusa e rappresenta le prime esperienze di una adolescente, Zoe, che nel salvare il matrimonio dei genitori emerge dall’infanzia e attraversa le soglie della giovinezza» (Paolo Vernaglione).

Mercoledì 14 marzo 2018 ore 21.30
Auditorium Fondazione Banca del Monte
Vittorio Storaro: piani di luce
IL CONFORMISTA
di Bernardo Bertolucci – Italia, 1970 – 116’ con Jean-Louis Trintignant, Stefania Sandrelli, Dominique Sanda
Marcello vive nel rimorso di aver ucciso a 13 anni un tassista che voleva violentarlo. In viaggio di nozze, nel 1937, va a Parigi per preparare l’omicidio del professor Quadri, esule antifascista che era stato suo maestro all’Università. Nonostante i sospetti della moglie di Quadri, attratta peraltro da Giulia, moglie di Marcello, l’assassinio riesce. Il 25 luglio ’43, tra la folla in festa per la caduta del fascismo, Marcello incontra l’autista che credeva di aver ucciso… Tratto dal romanzo di Moravia, un film ambiguo e raffinato su un fascismo visto come “Malattia mortale” della borghesia. Malsano e fascinoso, hollywoodiano e complesso, cede al fascino dei fantasmi che evoca e traccia un impressionante di fascista per ignavia. Enorme successo, lanciò Bertolucci nel mercato internazionale.

Mercoledì 21 marzo 2018 ore 21.30
Auditorium Fondazione Banca del Monte
Vittorio Storaro: piani di luce
UN SOGNO LUNGO UN GIORNO
di Francis Ford Coppola – Usa, 1982 – 100’ con Frederic Forrest, Teri Garr, Nastassja Kinski
Il 4 luglio, festa dell’indipendenza, è il giorno più lungo per Hank e Franny. Lui conosce un’acrobata di un circo, lei ha una storia con un cantante di origini latine. Alla fine tornano insieme. La storia è un po’ scontata, ma l’omaggio di Coppola al cinema classico era sincero e le tecniche con cui ha girato il film erano rivoluzionarie. Superba fotografia di Storaro e grande colonna sonora di Tom Waits.

Mercoledì 28 marzo 2018 ore 20.30
Auditorium Fondazione Banca del Monte
Vittorio Storaro: piani di luce
REDS
di Warren Beatty – Usa, 1981 – 196’  con Warren Beatty, Diane Keaton, Jack Nicholson – Versione originale con sottotitoli
Tornato dal Messico nel quale aveva seguito con i suoi brillanti reportages, la rivoluzione di Pancho Villa, John Reed si innamora di Louise, e fugge con lei a New York. Scoppiata la prima guerra mondiale, i due si ritrovano a Pietroburgo, dove diventano testimoni della rivoluzione d’ottobre. Tornati in patria Louise si sente trascurata dall’impegno politico di John che, ritornato in Russia, vi morirà, non prima di essere riuscito a riabbracciare Louise che là lo ha raggiunto.
«A cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre (…) un film come Reds mantiene diritta la sua posizione, e dimostra una saldezza cinematografica e storica a dir poco ammirevole. Spettacolo hollywoodiano d’intrattenimento così in grado di scavare negli anfratti meno amati dal Capitale e di svelarne brillii e zone d’ombra, Reds è un’opera che non ha eguali, anche per la sfrontata capacità di giocare con la retorica del cinema classico per muoverla “a favore” della spinta rivoluzionaria, costringendo lo spettatore statunitense ad aderire emotivamente a ciò che con ogni probabilità gli è sempre stato descritto come il nemico» (R.Meale, Quinlan).

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