Martedì 3 maggio 2016
Cinema Astra
Il cinema ritrovato – Robert Bresson
Ore 19.45 AU HASARD BALTHAZAR
di Robert Bresson – Francia, 1966 – 95’ con Anne Wiazemsky, François Lafarge
In collaborazione con la Cineteca di Bologna
Il personaggio del titolo è un asino, testimone involontario e imparziale delle tragiche vicende di Marie, ragazza selvaggia in un paesino rurale della Francia, oggetto di attenzioni morbose e violenze. Una libera traduzione potrebbe configurarsi come: ‘Alla deriva Balthazar’. Poiché proprio questo è il senso della vita dell’asinello: la sua purezza e la sua bontà non hanno spazio in un mondo ormai privato della Grazia.
Martedì 3 maggio 2016
Cinema Astra Prime visioni – Rassegna Fedi in gioco ore 21.30 MARIE HEURTIN
di Jean-Pierre Améris – Francia, 2014 – 95’ con Isabelle Carrè, Ariana Rivoire
In coll. con Acec, Religion Today Film Festival e Uff. Diocesano per il dialogo interreligioso
La vera storia della quattordicenne sordo-cieca Marie Heurtin nella Francia del tardo Ottocento. Il padre di Marie, un umile artigiano, non si rassegna al giudizio del medico che la giudica “idiota”. Disperato, si reca presso l’istituto di Larnay vicino Potiers, dove la giovane suor Margherita, nonostante lo scetticismo della Madre Superiora, prende sotto la propria ala quel “piccolo e selvaggio animale” e dedica tutta se stessa a strappare Marie dal buio che la avvolge.
Biglietto unico 5 euro per i due film
Scheda Marie Heurtin
Mercoledì 4 maggio 2016 ore 21.00
Auditorium Fondazione Banca del Monte di Lucca
Lucca Classica Music Festival – Omaggio a Roman Vlad
GIULIETTA E ROMEO
di Renato Castellani – Italia, 1954 – 102’ con Laurence Harvey, John Gielgud, Elio Vittorini
Leone d’oro alla Mostra di Venezia
Ingresso gratuito per i soci – In collaborazione con l’Associazione Musicale Lucchese
Siamo nel 1954 e alla Mostra di Venezia si assiste alla fine ufficiale del neorealismo: Visconti presenta Senso, ma è Renato Castellani a vincere il primo premio con Giulietta e Romeo. Si dirà che è entrata la politica nel verdetto della giuria; fatto sta che sono entrambi dei grandi film, capaci di rappresentare una sterzata in direzione del realismo storico, dotati di gusto figurativo pittorico e da considerare la prima incursione espressiva nel colore del cinema italiano. La colonna sonora porta la firma di quel grande uomo di musica – non solo compositore, ma divulgatore, storico, direttore artistico – che è stato Roman Vlad.
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