Approfondimenti

E’ uscito il numero 189 della rivista ‘Cabiria’ con un inedito laboratorio su Antonioni

Il numero 189 della rivista ‘Cabiria – Studi di Cinema’, edita dal Cinit e diretta da Marco Vanelli, è dedicato in buona parte ad un laboratorio su Michelangelo Antionioni.

Di seguito l’editoriale di Marco Vanelli di presentazione del volume, che potete trovare in vendita all’Auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca il mercoledì sera in occasione delle nostre proiezioni. Nell’immagine in calce l’indice completo della rivista.

M.A.: con le sole iniziali puntate ha siglato spesso i suoi articoli Michelangelo Antonioni quando faceva il critico cinematografico. Viene in mente N.U., uno dei suoi primi documentari dedicato alla nettezza urbana. Documentari sobri, scarni così come lo erano i modi di questo autore che ha cambiato il modo di fare cinema, di concepire l’inquadratura, il montaggio, il dialogo.
Sono stati scritti centinaia di libri su M.A. e difficilmente si potrebbe aggiungere qualcosa di nuovo. Tutt’al più qualcosa di sconosciuto, dimenticato, rimosso: andando a scavare in archivi e biblioteche ci siamo imbattuti in abbinamenti insoliti: M.A. e Sergio Amidei; M.A. e Walt Disney; M.A. e Kon Ichikawa; M.A. e René Clair; M.A. e Jean Renoir; M.A. e Anna Magnani; M.A. e Mario Corso; M.A. e Sonja Henie; M.A. e San Francesco… Non potevamo lasciarci scappare l’opportunità, così abbiamo raccolto il materiale e ora ve lo proponiamo in questo Laboratorio, sperando di contribuire ad arricchire una bibliografia già cospicua.

A completare il fascicolo, trovate tre Analisi dedicate ad altrettante pagine di storia del cinema e sul cinema: un film di culto, un autore di soggetti, un maestro di vita.
Massimo Tria, partendo dal restauro presentato lo scorso anno alla Mostra di Venezia, ci parla di Va’ e vedi, lo straziante ritratto di un periodo storico infernale realizzato nel 1985 da Ėlem Klimov, un film che dovremmo sempre tener presente come paradigma dell’orrore per eccellenza: la guerra.
Rinaldo Vignati ha realizzato un monumentale studio dei soggetti per il cinema di Marcello Marchesi non realizzati: vi troviamo davvero di tutto, segno dell’ecletticità di un autore più citato che conosciuto veramente. Pubblichiamo intanto la prima parte.
Infine Federico Ruozzi, curatore dell’opera omnia di don Lorenzo Milani da poco uscita nei Meridiani, ci offre un ritratto del priore di Barbiana a partire da un ambito poco studiato: il suo interesse per il cinema come strumento per l’educazione.
La proposta mi sembra varia e valida: a voi il giudizio. Buona lettura.” (Marco Vanelli)

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