Martedì 18 settembre 2012 ore 21.30
Prime visioni
CENA TRA AMICI (Le prénom)
di Alexandre de La Patellière, Mathieu Delaporte – Francia 2012 – 109’
con Patrick Bruel, Valérie Benguigui
Il quarantenne Vincent sta per diventare padre per la prima volta. L’uomo si reca a cena dalla sorella Élisabeth e dal cognato Pierre dove ritrova l’amico d’infanzia Claude. Mentre aspetta l’arrivo di Anna, la sua giovane moglie sempre in ritardo, Vincent viene chiamato a rispondere ad alcune domande scherzose sull’imminente paternità, ma quando gli viene chiesto il nome del figlio viene preso dal panico.
Sagace e acuto, caratterizzato dall’incalzare incessante di dialoghi taglienti e dal ritmo frenetico delle battute, Cena tra amici coinvolge lo spettatore in un raffinato gioco intellettuale. Il film risulta un estroso divertissement per palati fini, vero e proprio toccasana contro il proliferare di commedie sempre più superficiali, vacue e volgari.
Mercoledì 19 settembre 2012 ore 21.30
Prime visioni
IL CASTELLO NEL CIELO (Laputa)
di Hayao Miyazaki, Giappone 1986 – 124′
Dopo il grande successo dei recenti capolavori di Miyazaki (La città incantata, Il castello errante di Howl, Ponyo sulla scogliera) è iniziata una meritoria riscoperta di tutti i suoi film precedenti. Quest’anno la Lucky Red ha distribuito Il castello nel cielo, realizzato nel 1986, in cui si narra di Pazu, orfano e apprendista in una miniera, che un giorno scopre una misteriosa ragazza che sembra discendere lentamente dal cielo. La ragazza, svenuta, porta al collo uno strano medaglione, fatto di una pietra scintillante. Presto, Pazu scoprirà che tanto l’esercito quanto i pirati sono sulle tracce della giovane Sheeta, la quale sembra avere la chiave d’accesso per la leggendaria città di Laputa, regno incantato che fluttua nel cielo. Una occasione da non perdere per vedere finalmente al cinema questo film del maestro Hayao Miyazaki, denso di suspense, azione e malinconia.
Martedì 25 settembre 2012 ore 21.30
Prime visioni
HUNGER
di Steve McQueen – GB 2008 – 96’
con Stuart Graham, Michael Fassbender
La dura escalation delle proteste all’interno della Maze Prison in Irlanda del Nord, intorno all’inizio degli anni 80, quando i detenuti politici repubblicani, tra i quali Bobby Sands (Michael Fassbender), facevano di tutto per cercare di guadagnare uno status differente da quello dei delinquenti comuni a cui venivano assimilati.
Dramma in tre atti di brutale bellezza, Hunger è più del classico pugno nello stomaco: è un assalto sensoriale allo spettatore, costretto a seguire McQueen in un percorso fatto di grida e silenzi, di fetore e piaghe, filmato sul confine indicibile fra umano e disumano. Quello di Steve McQueen (già autore di Shame), è cinema a mano armata, e ci tiene tutti nel mirino. (Ilaria Feole, Film Tv).
Mercoledì 26 settembre 2012 ore 21.30
Prime visioni
L’AMORE DURA TRE ANNI (L’amour dure trois ans)
di Frédéric Beigbeder, Fra 2012– 98’’
con Gaspard Proust, Louise Bourgoin
Marc Marronnier, critico letterario di giorno e giornalista di cronaca mondana di notte, è pienamente convinto che l’amore con la a maiuscola duri solamente tre anni. La certezza gli deriva dalle sue esperienze e dal matrimonio con l’ex moglie Anne, da cui ha appena divorziato. Ha anche scritto un manuale per dimostrare la sua tesi ma viene smentito dall’incontro con Alice che, divenendo la sua amante, rimette in discussione tutto ciò che ormai aveva dato per assodato sull’amore, sul sesso e sui legami affettivi. Critico letterario, scrittore, pubblicitario, editore, Frédéric Beigbeder debutta al cinema adattando uno di suoi romanzi più famosi e puntando al cinema di Truffaut e di Woody Allen. Obiettivi non raggiungibili, certo. Ma L’amore dura tre anni rivela l’ecletticità di affabulatore onnivoro del suo autore, che combina dosi e qualità delle arti fino a pervenire a un proprio stile realizzando una commedia lieve e caustica sulle dinamiche relazionali, analizzate con divertito cinismo.
Martedì 2 ottobre 2012 ore 21.30
Prime visioni
UN AMORE DI GIOVENTÙ (Un amour de jeunesse)
di Mia Hansen-Løve – Fra 2011 – 110’
con Lola Creton, Sebastian Urzendowsky
Camille ha 15 anni, Sullivan 19. Il loro amore, nato durante l’estate, è intenso e passionale, ma Sullivan deve partire per il Sudamerica e Camille si ritrova sola. Gli anni passano e la ragazza non sembra riuscire a dimenticare, finché non conosce un maturo architetto di cui diventa assistente e amante. Ma proprio quando tutto sembra andare per il meglio, Sullivan si riaffaccia nella sua vita.
Mia Hansen-Løve, dopo Tout est pardonné (inedito da noi) e Il padre dei miei figli, chiude una trilogia sul superamento dell’assenza e guarda all’amore che non si scorda mai: il primo.
“C’è il cinema francese d’annata, qui. Quello che non conosce scene madri, quello che coglie nei silenzi, nelle stasi, nei dettagli di un giorno qualunque l’essenza dei sentimenti: da Garrel la precisione dei particolari, da Eustache l’acume sociologico, da Rohmer la levità di scrittura” (Giulio Sangiorgio, FilmTv)
Mercoledì 3 ottobre 2012 ore 21.30
Prime visioni
IL CASTELLO NEL CIELO (Laputa)
di Hayao Miyazaki, Giappone 1986 – 124′
Dopo il grande successo dei recenti capolavori di Miyazaki (La città incantata, Il castello errante di Howl, Ponyo sulla scogliera) è iniziata una meritoria riscoperta di tutti i suoi film precedenti. Quest’anno la Lucky Red ha distribuito Il castello nel cielo, realizzato nel 1986, in cui si narra di Pazu, orfano e apprendista in una miniera, che un giorno scopre una misteriosa ragazza che sembra discendere lentamente dal cielo. La ragazza, svenuta, porta al collo uno strano medaglione, fatto di una pietra scintillante. Presto, Pazu scoprirà che tanto l’esercito quanto i pirati sono sulle tracce della giovane Sheeta, la quale sembra avere la chiave d’accesso per la leggendaria città di Laputa, regno incantato che fluttua nel cielo. Una occasione da non perdere per vedere finalmente al cinema questo film del maestro Hayao Miyazaki, denso di suspense, azione e malinconia.
La prevista proiezione di Sorrisi di una notte d’estate e di A proposito di tutte queste signore di Ingmar Bergman è rimandata al programma di novembre. Ci scusiamo per la variazione.
Martedì 9 ottobre 2012 ore 21.30
Prime visioni
PICCOLE BUGIE TRA AMICI (Les petits mouchoirs)
di Guillaume Canet – Fra 2011 – 154’
con François Cluzet, Marion Cotillard, Jean Dujardin
Meglio tante piccole bugie che una verità detta male. Così è per un gruppo di amici in gita al mare e in testa Parigi, dove uno di loro sta lottando tra la vita e la morte: una ninfomane che ha solo paura di amare, un businessman gretto e irascibile, un padre di famiglia caduto in tentazione, uno scapolo logorroico e vanesio, un avventuriero senza onore. Personaggi in cerca di un copione da recitare e un modo di schivare l’insostenibile bassezza dell’essere, che nessuno sopravvivrebbe a guardarsi dentro davvero. In definitiva performance attoriali in un film – il terzo di Guillaume Canet – che sin dal titolo vuol proferire/preferire menzogne. Se la cornice narrativa ricorda Il grande freddo di Kasdan, il quadro è un tableaux vivant di rara freschezza rubato al cinémà-veritè degli anni ’70, ai Trauffaut e ai Cassavetes. Canet ci mette più cuore che arte ma è il pedaggio pagato a un cinema provvisorio e sincero, rifinito sulla decisione del momento. Il cast riunisce il meglio delle nuove generazioni francesi: Benoit Maginel, la spendida Marion Cotillard, il Jean Dujardin premio Oscar con The Artist, François Cluzet poi protagonista di Quasi amici.
Mercoledì 10 ottobre 2012 ore 21.30
Evento speciale
MATERNITY BLUES
di Fabrizio Cattani, Ita 2011 – 95’
con Andrea Osvárt, Monica Birladeanu
Ingresso gratuito in collaborazione con Centro Donna Lucca
Una volta si chiamava depressione post-parto. Oggi invece il suo nome è quello di una musica lenta e triste che evoca il pianto dell’anima: Maternity Blues. Questo il titolo che Fabrizio Cattani, classe 1967, sceglie per il suo ultimo lungometraggio già presentato in Controcampo Italiano all’ultima Mostra di Venezia. Una storia toccante che, senza commentarlo, raccoglie il dolore e il dramma di quattro madri colpevoli d’infanticidio. Quelle di Cattani sono madri divorate dal senso di colpa che si chiudono nella solitudine e nel dolore, incapaci di perdonare se stesse. Si aggrappano malinconiche l’una all’altra, nella penombra di una fotografia opaca e spenta. La macchina da presa si muove, le rincorre nelle loro menti, nei loro incubi. Sottile e composto l’approccio con cui l’autore decide di affrontare queste storie di confine che non esplodono nel pathos ma lasciano parlare i silenzi.
Martedì 16 ottobre 2012 ore 21.30
Prime visioni
TUTTI I NOSTRI DESIDERI (Toutes nos envies)
di Philippe Lioret – Fra 2011 – 120’
con Vincent Lindon, Marie Gillain
Che Philippe Lioret sia un ottimo cineasta non lo diciamo noi: è nelle cose. Nei risvolti poetici del suo titolo precedente, Welcome; nella sensibilità con la quale affronta temi drammatici, personali e sociali nel nuovo film Tutti i nostri desideri. Una donna e un uomo. Lei, Marie Gillain, giovane magistrato piena di ideali, scopre di avere un cancro al cervello, non dice niente a nessuno e continua con il suo lavoro. Lui, Vincent Lindon, maturo magistrato con tutti gli ideali dietro le spalle, finisce per conoscere la verità e aiutare la collega, mettendosi in discussione in modo radicale. I due diventano intimi, ma né amici (per lo meno non in senso tradizionale) né amanti. Lioret racconta la vicenda secondo il suo particolare stile apparentemente distaccato. Una fredda empatia che attraverso formalismi (Gillain e Lindon si danno del “voi” fino al letto di morte), atmosfere plumbee, reticenze sentimentali, segreti custoditi nel silenzio, rivela una vicinanza umana fragorosa. (Mauro Gervasini, Film Tv)
Mercoledì 17 ottobre 2012 ore 21.30
Evento speciale
CESARE DEVE MORIRE
di Paolo e Vittorio Taviani, Italia 2012 – 76′
Vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2012, del David di Donatello e rappresentante per l’Italia agli Oscar , il film dei fratelli Taviani è un docu-fiction incentrato sulla realizzazione di una pièce ispirata al Giulio Cesare di Shakespeare, che è andata in scena tra le mura di Rebibbia. I ruoli del dramma sono affidati ad alcuni detenuti del carcere romano.
I fratelli Taviani accendono i riflettori su di loro, interpreti di un Giulio Cesare che mette in luce la loro umanità e il loro vissuto. Un esperimento di docu-fiction in cui i dialetti italiani si allacciano alle parole del Bardo per raccontare una moltitudine di storie in bianco e nero. E’ grandissimo cinema quello realizzato dai fratelli Taviani con Cesare deve morire, un miracolo di equilibrio di scrittura e immagini con i versi di Shakespeare calati nella quotidianità dei reclusi, come fossero i loro pensieri, il loro inconscio, la loro vita. La proiezione è organizzata in collaborazione con il Gruppo Volontari Carcere di Lucca.
Martedì 23 ottobre 2012 ore 21.30
Prime visioni
POLLO ALLE PRUGNE (Poulet aux prunes)
di Vincent Paronnaud, Marjane Satrapi, Fra 2011 – 120’
con Mathieu Amalric, Edouard Baer, Maria de Medeiros
Marjane Satrapi è una delle autrici di graphic novel più importanti e apprezzate nel panorama internazionale. Dopo il successo mondiale di Persepolis, torna alla regia ancora in coppia con Vincent Parronaud, adattando per il cinema un’altra sua graphic novel. Ancora una storia che come la precedente affonda le radici nel suo paese natio narrando, nella Teheran del 1958, gli ultimi giorni del virtuoso violinista Nasser Kahn (Mathieu Amalric, bravo), che per un amore impossibile (Iran, ovvero Golshifteh Farahani) decide di lasciarsi morire: una settimana d’agonia, che svela la natura irrefutabilmente amorosa della sua musica e, viceversa, stigmatizza il matrimonio capestro con Faringuisse (Maria De Medeiros), la vicinanza alla figlia e alla madre defunta (rispettivamente, Chiara Mastroianni e Isabella Rossellini) e la siderale distanza dal figlio. Con coraggio Satrapi abbandona la strada sicura dell’animazione di Persepolis realizzando un film di fiction con un patchwork stilistico rischioso ma affascinante.
Mercoledì 24 ottobre 2012 ore 21.30
Evento speciale
RETLAW YENSID: WALT DISNEY ALLO SPECCHIO
Marco Vanelli presenta il numero della rivista Cabiria dedicato a Disney analizzando la sue opere
In occasione dell’uscita dell’ultimo fascicolo della rivista «Cabiria» dedicato a Retlaw Yensid, cioè Walt(er Elias) Disney al contrario – come usava firmarsi in alcune occasioni –, vogliamo dedicare anche noi una serata a questo enorme personaggio che ha segnato la storia del cinema (non solo d’animazione), nel bene e nel male. Amato e odiato parimenti, sia dal grosso pubblico sia da intellettuali e cineasti, Disney è prima di tutto un grande creatore di immagini (visive e sonore), un affabulatore di prima qualità, un indagatore dell’inconscio e un imprenditore di livello planetario. È «il pioniere del gusto di massa nel senso peggiore del termine», come dice Pasolini? O colui che «si colloca là dove si collocano il senso delle stagioni, Chaplin, il Natale, la neve […], un poeta e un artista che univa (beato lui) il senso degli affari», come sosteneva Fellini? O ancora: «è, molto semplicemente, “al di là del bene e del male”. Come il sole, come gli alberi, come gli uccelli, le anatre, i topi, i cerbiatti e i piccioni che attraversano il suo schermo. E perfino in misura maggiore di Chaplin» – parole di Ejzenstejn – oppure è l’unico regista che Hitchcock poteva invidiare perché possedeva «il cast migliore che si possa avere e se qualche attore non gli andava a genio lui semplicemente lo “strappava”»?
In questa serata scopriremo degli aspetti inediti dell’opera multiforme e sconfinata di Walt Disney, non così casta come si crede e mai appiattita su un puro divertimento: vedremo cortometraggi inediti in Italia, sequenze cui magari non abbiamo dato il dovuto rilievo, personaggi ben più sfaccettati delle due dimensioni di un disegno. A guidarci in questo percorso sarà Marco Vanelli, direttore di «Cabiria», che ci presenterà anche i contenuti della sua rivista.
Martedì 30 ottobre 2012 ore 21.30
Le storie di Tara – Prime visioni
MARY AND MAX
di Adam Elliot – Australia 2009 – 80′
Mary and Max è un piccolo gioiello da scoprire, che la mancata distribuzione nelle nostre sale cinematografiche ha reso praticamente sconosciuto in Italia. Prodotto nel 2009 in Australia Mary and Max è una storia di solitudine e di amore raccontata sul filo di una sottile ironia, venata di una struggente vena poetica e realizzata con la tecnica, tanto cara a Tim Burton, del cosiddetto passo uno (stop motion), una tecnica di animazione complessa che gioca con l’illusione ottica del movimento, che solo il cinema può creare, in questo caso con pupazzi di plastilina (per intendersi la stessa tecnica utilizzata per The Nightmare before Christmas e Coraline e la porta magica).
Il protagonista, un quarantaquattrenne di New York, Max, soffre di una rara forma di depressione, denominata sindrome di Asperger ed inizia una delicata corrispondenza con una bambina australiana di 8 anni, Mary. Su questa esile trama, la voce fuori campo di un narratore ci conduce nel mondo psicologico dei due personaggi e la bella colonna sonora accompagna il loro cammino alla ricerca dell’affetto perduto o “mai trovato”. Prezioso ed emozionante. Da non perdere. In lingua originale sottotitolato in Italiano. Serata con introduzione e cineforum a cura di Pier Dario Marzi e Rossana Pedri
Lunedì 5 novembre 2012 ore 21.15
Chiesa di San Ginese
Evento speciale in memoria di Riccardo Berutto
ONE WEEK
di Edward F. Cline e Buster Keaton – Usa 1920 – 20’
LA PALLA NUMERO 13
di Buster Keaton – Usa 1924 – 45’
Accompagnamento con musica d’organo dal vivo eseguita da Michael Wetter
L’ormai tradizionale ed unico appuntamento della proiezione di capolavori del cinema muto accompagnati all’organo, quest’anno rende omaggio al grande Buster Keaton e l’improvvisazione musicale sarà a cura di Michael Vetter. One week è un cortometraggio del 1920, il primo realizzato interamente in autonomia produttiva da Keaton, in cui esplode in tutta la sua potenza creativa, la comicità surreale e perfetta dell’uomo “che non rideva mai”. Le peripezie nella costruzione di una casa “fai da te” di due giovani sposini (interpretati da Buster Keaton e Sybil Seely) è una sarabanda di trovate comiche e di meccanismi spettacolari ad orologeria. Il film, considerato una vera e propria opera d’arte, è proiettato in continuità al museo Reina Sofia di Madrid nella sezione dedicata all’arte surrealista degli anni Venti del Novecento, tra i quadri di Dalì e le foto di Man Ray.
La palla numero 13 è da considerarsi uno dei più bei film muti in assoluto, un mediometraggio di 45 minuti che offre una riflessione sul cinema e la sua commistione con la vita, che ha i risvolti di un’opera pirandelliana ed è stato oggetto di ispirazione per La rosa purpurea del Cairo di Woody Allen. Gli effetti speciali e i meccanismi comici sono perfetti e all’avanguardia per l’epoca (e Keaton per le scene più ardite non usò controfigure), il finale è tra i più originali della storia del cinema.
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