programma settimanale

Inizia Primavera d’essai – Una festa del cinema per i 20 anni di Ezechiele – Tutti i film dal 20 aprile al 24 aprile

La casa di Jack di Lars Von Trier

da Sabato 20 aprile 2019 a Lunedì 22 aprile 2019 ore 21.00
Cinema Artè Capannori
IL VIAGGIO DI YAO
di Philippe Godeau – Francia, 2018 – 103′ con Omar Sy, Lionel Louis Basse, Gwendolyn Gourvenec
Il viaggio di Yao, il film diretto da Philippe Godeau, racconta la storia di Yao (Lionel Basse), che vive nel nord del Senegal, ha tredici anni e vuole incontrare a tutti i costi il suo idolo: Seydou Tall (Omar Sy), un celebre attore francese invitato a Dakar per presentare il suo nuovo libro. Per realizzare il suo sogno Yao organizza la sua fuga a 387 km da casa. Toccato dal gesto del ragazzo, Seydou decide di riaccompagnarlo a casa attraversando il paese…
Tra mille avventure per la strana coppia sarà un rocambolesco ritorno alle radici.

Lunedì 22 aprile 2019 ore 21.30
Auditorium Fondazione Banca del Monte
Omaggio ad Agnès Varda
LES PLAGES D’AGNÈS
di Agnès Varda – Francia, 2008 – 110’ v.o. con sottotitoli
La nostra festa si apre con un omaggio ad Agnés Varda, recentemente scomparsa. Tornando sulle spiagge che hanno segnato la sua vita, Varda si mette in scena in mezzo a brani dei suoi film, immagini e reportage. La (piccola)grande regista ci fa partecipare con umorismo ed emozione ai suoi esordi nella fotografia di teatro, quindi alla sua carriera di regista innovatrice negli anni Cinquanta, alla sua vita con Jacques Demy, al suo impegno femminista, alla sua vita di famiglia e al suo amore per le spiagge.

Martedì 23 aprile 2019 ore 17.45
Auditorium Fondazione Banca del Monte
Ezechiele 20
PRIVATE
di Saverio Costanzo – Italia, 2004 – 90’
Private, soldato. Soldati sono gli israeliani che prendono possesso, come base logistica, di una abitazione palestinese dove un pacifico insegnante vive con la sua famiglia. Ma soldati, potenziali, sono anche i giovani figli del palestinese, poco disposti a seguire il padre nelle sue rinunciatarie scelte di convivenza.
Opera prima di Costanzo di straordinaria efficacia, nella sua assoluta semplicità e povertà di mezzi, ma con un’idea di cinema forte, visiva e sonora.

Martedì 23 aprile 2019 ore 19.30
Cinema Astra – Ezechiele 20
LE IENE
di Quentin Tarantino – Usa, 1992 – 99’ con Harvey Keitel, Michael Madsen, Tim Roth
v.o. con sottotitoli
Dei sei partecipanti alla rapina fallita di una gioielleria a Los Angeles – che non si conoscono tra loro e sono ribattezzati con nomi di colori – due sono morti e un terzo è ferito. I superstiti si ritrovano in un deposito: uno di loro è una spia. L’azione è frantumata in sconnessioni temporali tra quello che è successo prima e dopo la rapina/trappola. Tarantino gira il suo primo film grondante violenza e sangue ma senza inutili compiacimenti. Un esordio folgorante.

Martedì 23 aprile 2019 ore 21.30
Cinema Astra – Prime visioni
LA CASA DI JACK
di Lars Von Trier – Danimarca, 2018 – 152’ con Matt Dillon, Bruno Ganz, Uma Thurman
Versione originale integrale
Jack è un ingegnere psicopatico con tendenze ossessivo-compulsive. Dopo aver ucciso una donna che gli aveva chiesto soccorso per strada, si convince di dover continuare a uccidere per raggiungere la perfezione. Ogni suo omicidio deve essere un’opera d’arte: sempre più complessa e ingegnosa. Von Trier spinge al massimo le sue ossessioni realizzando un film che divide come pochi altri della sua filmografia, capolavoro o opera spregevole senza mezze misure. Tra le tante recensioni, un estratto da quella di Pontiggia sulla «Rivista del Cinematografo»: «È un grande film, che riconferma la facilità e felicità registica del nostro e, insieme, la dannazione, insieme fatta arte e artefatta, della sua poetica: La casa di Jack è sadico, macabro, misogino, perfino immorale, ma con sentimento, con convinzione, con una direzione».
Vietato ai minori di 18 anni.

Mercoledì 24 aprile 2019 ore 18.00
Auditorium Fondazione Banca del Monte
Ezechiele 20
CINEMA E FAMIGLIA
Le nuove dinamiche famigliari nel cinema degli ultimi anni
Lezione di Pier Dario Marzi
L’evoluzione del modello familiare (italiano) negli ultimi anni e delle dinamiche che la caratterizzano sono oggetto di osservazione in questa rassegna di sequenze tratte da film italiani delle più recenti stagioni cinematografiche. Le sequenze e la loro analisi offrono lo spunto per rflessioni di carattere sociologico e psicologico su quali siano i caratteri emergenti del mondo familiare attuale e come il cinema ha inteso interpretarli. L’attenzione si volge in particolare sui rapporti tra genitori e figli e, come sempre, la settima arte può restituirci un’immagine veritiera e pungente della realtà.

Mercoledì 24 aprile 2019 ore 19.00
Auditorium Fondazione Banca del Monte
Ezechiele 20
ONORA IL PADRE E LA MADRE
di Sidney Lumet – Usa, 2007 – 117’ con Ethan Hawke, P.S. Hoffman, Albert Finney
v.o. con sottotitoli
Grande lezione di regia per Sidney Lumet, che a ottanta anni passati firma una delle sue opere più riuscite, descrivendo – con il taglio di un noir che gioca con i tempi della narrazione – un groviglio familiare degno di una tragedia scespiriana. Interpreti tutti all’altezza, sceneggiatura impeccabile, tempi della narrazione da far imparare a memoria ai registi novelli e un dramma profondo che si trasforma in catarsi durante il colloquio tra il personaggio del padre e il vecchio usuraio. Magistrale.

Mercoledì 24 aprile 2019 ore 21.30
Auditorium Fondazione Banca del Monte
Ezechiele 20
L’UOMO IN PIÙ
di Paolo Sorrentino – Italia, 2001 – 100’ con Toni Servillo, Andrea Renzi
Due Antonio Pisapia. Il primo è un seducente cantante partenopeo, conteso dalle donne, coccolato dai manager e rispettato dai pusher. L’altro è invece uno stopper di classe che dopo un grave infortunio diventa un allenatore dilettante ma geniale, inventore di un modulo calcistico avveniristico. Per loro sembra iniziare un periodo di successo: ma nel 1984, la carriera e la vita di entrambi vanno in mille pezzi… Al suo esordio, Sorrentino sceglie un pedinamento intenso, entra nei personaggi, li assale con uno sguardo partecipe e lascia che si sciolgano nel dramma: da brivido il monologo di Servillo.

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