I film del programma I mercoledì di Ezechiele

10 OTTOBRE – Fondazione BML – LA RAGAZZA CON LA VALIGIA

Mercoledì 10 ottobre 2018 ore 21.30
Auditorium Fondazione Banca del Monte di Lucca
Claudia Cardinale, 80 anni di una diva
LA RAGAZZA CON LA VALIGIA
di Valerio Zurlini – Italia, 1961– 113’ con Claudia Cardinale, Jacques Perrin, Romolo Valli
Aida è una ballerina dal passato burrascoso. Lorenzo è uno studente serio e di buona famiglia. Nonostante tutto congiuri contro la possibilità di una loro unione, Lorenzo decide di invitare Aida a raggiungerlo a Parma, dove si accolla anche il suo mantenimento. Il professore di matematica di Lorenzo, sacerdote, cerca di impedire la relazione tra i due. Buona sceneggiatura per un film in cui Zurlini indaga l’ambiente provinciale e ci dà uno spaccato pungente e non superficiale di moralismo italiano. Un piccolo capolavoro.

La figura di Aida nasce da un incontro del tutto casuale con una persona diventata poi famosissima, ma che allora era una mannequin di una piccola casa di moda e che era innamorata di un vigile urbano. Un giorno l’accompagnai in macchina da Milano verso i laghi. E cominciò a raccontarmi delle cose della sua vita che erano talmente toccanti e allo stesso tempo incredibili, che il personaggio era lì. Non c’era bisogno di modificarlo, si trattò solo di inserirlo in una storia puramente di invenzione.
(Valerio Zurlini)

Le classi sono più ferree dei confini. le linee Maginot e Sigfrido sono dei panetti di burro di fronte alle barriere di classe. Non è vero che un aristocratico sposi un’operaia, o viceversa. Questo accade forse in qualche strana democrazia nordica che ancora si ricorda delle favole di Andersen, ma soltanto lì. Siamo i più feroci tutori delle differenze di classe, più sembriamo democratici meno lo siamo. Alla fine del suo rapporto con la ragazza Jacques Perrin, generosamente, senza calcolo e senza la minima volontà di offendere, fa il gesto tipico della classe cui appartiene, dà dei soldi, punto e basta. Lo fa per aiutarla. Ma come l’aiuta? Nell’unico modo in cui una differenza classista può esprimersi, dandole quella cosa utilissima ma sentimentalmente inerte che è il denaro.
(Valerio Zurlini)

 

 

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