programma settimanale

Il programma delle proiezioni del 5 e 6 giugno a Lucca

Martedì 5 giugno 2018 ore 21.30
Cinema Astra – Prime visioni
EVA
di Benoît Jacquot – Francia, 2018 – 102’ con Isabelle Huppert, Gaspard Ulliel
Un anziano scrittore muore nella vasca da bagno. Solo un uomo, Bertrand (Garspard Ulliel), conosce l’esistenza del suo ultimo manoscritto e può quindi plagiarlo, pubblicandolo a suo nome. Il problema – come sempre – è quando il giovane è chiamato all’opera seconda: il mondo della letteratura lo attende, lui non sa cosa scrivere. È qui che incontra Eva (Huppert), prostituta di alto bordo, donna matura e insondabile, che potrebbe ispirare il prossimo dramma. Per farlo – però – finirà per trascinarlo nel suo gorgo. Il principio letterario è Eva di James Hadley Chase (Feltrinelli), uscito nel 1945: romanzo fondativo del noir, archetipo della femme fatale al cubo. Un testo già portato sullo schermo da Joseph Losey nel 1962, con Jeanne Moreau protagonista. La versione di Jacquot è soprattutto un film cinefilo: corteggia il noir classico e sfiora Chabrol, per cui Huppert era interprete prediletta e ugualmente inafferrabile, come in Grazie per la cioccolata. In tal senso l’attrice, oggi 65enne, esegue per l’ennesima volta un ruolo che ripete ma non usura: al contrario è omaggio vivente all’archetipo, rinnova costantemente il suo enigma. (Emanuele Di Nicola, Book Magazine)
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Mercoledì 6 giugno 2018 ore 21.30
Auditorium Fondazione Banca del Monte
Una vita da regista: Roman Polanski
L’INQUILINO DEL TERZO PIANO
di Roman Polanski – Francia, 1976 – 125’ con Roman Polanski, Isabelle Adjani
Un modesto impiegato polacco, Trelkowski, è in cerca di un appartamento a Parigi. Ne trova uno abitato fino a pochi giorni prima da una ragazza, Simone Choule, che ha tentato il suicidio gettandosi dalla finestra. Trelkowski si reca quindi all’ospedale per cercare di parlarle riguardo all’affitto dell’appartamento, ma la ragazza è completamente fasciata, in fin di vita e incapace di parlare; per di più, alla vista di Trelkowski sembra avere una crisi isterica. Ultimo tra i film davvero geniali di Polanski, si tratta di un thriller metafisico dove il colpevole è il destino – tema fisso nell’opera del regista. È inutile ribellarsi al Fato quando questi ci ha preso di mira. Ne sa qualcosa il protagonista e ne sa qualcosa anche il regista.
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La prossima settimana finale di stagione;

Martedì 12 giugno 2018 ore 21.30
Cinema Astra – Prime visioni
IL PRIGIONIERO COREANO
di Kim Ki-duk – Corea del Sud, 2017 – 114’ con Ryoo Seung-bum, Lee Won-gun
Il motore della barca di un pescatore nordcoreano si rompe e lo scafo viaggia alla deriva verso la Corea del Sud. Una volta giunto nella nazione nemica e dopo aver sopportato delle brutali indagini, l’uomo viene rispedito al Nord ma prima di ripartire si accorge di quanto sia diverso il Sud dall’immagine di terra “sviluppata” che aveva in mente e di come il progresso economico non garantisca felicità al popolo. “Quello de Il prigioniero coreano è un Kim Ki-duk meno corrosivo e astratto del solito, e anche meno contemplativo ed estatico. Più toccante, più umano, più indulgente con lo spettatore – che non ha intenzione di ferire o provocare ma neppure di incantare con la perfezione delle forme. E’ un Kim ki-duk che fa un passo non indietro, ma lateralmente, potremmo immaginare, in direzione di una semplificazione/sottrazione stilistica e linguistica che guardi a un ideale di essenzialità e purezza. Un grado zero del linguaggio che sia anche mezzo per spingere lo spettatore a spostare lo sguardo dalla forma al contenuto.” (Arianna Pagliara, CineCriticaWeb)